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AVERINA Dina (RUS) 1998

Forum-guru (1328 post)

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Affezionato (168 post)

Se è la stessa in ogni foto, allora è Dina (riconoscibile dal neo sulla faccia ).
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Affezionato (327 post)

Arina quella con maglia nike
Dina quella con maglia spsm
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Forum-guru (2189 post)

Io le riconosco dal colore degli attrezzi
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Affezionato (584 post)

Traduzione dell’intervista rilasciata da Arina e Dina Averina ad “Otkrytyi Nizhny” dopo i Campionati Europei di Budapest.
Perfino la severa allenatrice responsabile della Nazionale russa ha definito la vostra gara ai Campionati Europei uno “show”. Ma le sorelle Averina stesse sono soddisfatte di tutto?
Dina Averina: Il primo giorno di gara ho commesso un errore nell’esercizio con il cerchio, vero è che poi mi sono corretta in finale. Mentre il secondo giorno ho eseguito l’esercizio con il nastro in modo non troppo pulito (in entrambe le specialità alla fine Dina ha vinto, N.d.A.). Invece nell’esercizio con le clavette mi è piaciuto tutto ma sono arrivata solo seconda, dietro mia sorella (ride). Ecco, così è la logica femminile: lì dove ho vinto non sono soddisfatta di me, mentre dove ho perso, il contrario.
Arina Averina: Io invece della mia gara sono più soddisfatta di mia sorella (sorride). Ci sono stati sicuramente dei punti su cui bisogna lavorare in allenamento, ma in linea di massima ha funzionato tutto.
- A proposito, come avete suddiviso fra voi la scelta degli attrezzi in gara?
D.A.: Irina Aleksandrovna (Viner-Usmanova, N.d.A.) ci ha permesso di decidere da noi con quali attrezzi gareggiare. Arisha ha scelto palla e clavette, e io clavette e cerchio. Il nastro invece è stato deciso di affidarlo a me, perché Arisha ha avuto un piccolo infortunio e ha detto che avrebbe fatto fatica ad eseguire quest’esercizio.
- Nel confronto diretto degli esercizi, con le clavette Arina Averina ha superato la sorella prendendo l’”oro”. Ma Dina poi ha detto in un’intervista che è ancora più felice della vittoria della sorella. La concorrenza fra voi non esiste?
A.A.: Dina ed io non siamo concorrenti. Per noi la cosa principale e che sul gradino più alto del podio ci sia un’atleta che gareggi sotto la bandiera russa con il cognome Averina.
D.A.: In realtà è adesso che abbiamo smesso di competere, mentre quando eravamo piccole era la nostra unica forma di concorrenza. E mi offendevo sempre con mia sorella se qualcosa le veniva meglio (sorride). Ma questo ci ha anche aiutato, ci stimolavamo costantemente l’una con l’altra. Invece adesso davvero non c’è nessuna concorrenza fra noi e sono più contenta per Arina che per me stessa, come lei per me.
- Per me personalmente distinguervi è molto difficile. Sono sicuro che anche i tifosi, e, probabilmente, i giudici durante le gare, hanno la percezione di voi come di una cosa sola. Molti gemelli si irritano per questo un modo di rapportarsi a loro. E voi cosa ne pensate?
A.A.: A noi Invece è sempre piaciuto di essere percepite come un tutt’uno. Anche da piccole, quando ci somigliavamo particolarmente, ci confondevano tutti, tranne le persone più intime, ma noi non ci siamo mai offese. Adesso mia sorella e io siamo diventate diverse e ci distinguono in molti. Nella Nazionale russa sicuramente tutti sanno che è Dina e chi è Arina.
D.A.: Anche il nostro modo di esibirci è fortemente diverso, sicché se, ad esempio, Irina Aleksandrovna improvvisamente non ci distinguesse per il viso, capirebbe subito dai movimenti sulla pedana chi è chi. I giudici invece ancora ci confondono, ma noi non ne approfittiamo e non gareggiamo una al posto dell’altra. Altrimenti si può essere squalificate fino a due anni (sorride).
- Sembra che anche i vostri caratteri siano diversi. Dina sorride, ride, mentre la sorella è sempre seria. O lei, Arina, semplicemente reagisce così ai giovanotti che non conosce?
A.A.: Sa, mia sorella ed io non siamo molto brave nei rapporti con i ragazzi (sorride). E il problema non è che ci piacciono gli stessi e Dina ed io non vogliamo trovarci in una situazione imbarazzante. Semplicemente non abbiamo il tempo per nulla che non siano allenamenti e gare.
- Mi ha sempre stupito l’autodisciplina delle ginnaste. Ragazze giovanissime che non pensano a nulla tranne che alla loro attività. Quando eravate piccole vi rendevate conto di quali sacrifici vi aspettavano, scegliendo lo sport agonistico?
A.A.: Certo, lo capivamo, perché davanti a noi avevamo l’esempio della nostra sorella maggiore Polina. Anche lei praticava la ginnastica ritmica, ma poi ha scelto lo studio. La nostra Polina è una ragazza molto intelligente che si è diplomata con la medaglia d’oro. Invece Dina ed o non eravamo abbastanza brave a scuola da lasciare lo sport (ride).
D.A.: E sa, da quando eravamo piccolissime ci piacevano gli allenamenti! Ci addormentavamo e ci svegliavamo con il pensiero di andare a fare ginnastica. Arisha ed io sognavamo i campionati Europei, del Mondo, le Olimpiadi e ci predisponevamo a lavorare tanto.
A.A.: E poi siamo state molto fortunate con le allenatrici. A Zavolzhye ci allenavamo con Larisa Viktorovna Belova (mamma e prima allenatrice della campionessa olimpica del 2000 Irina Belova, N.d.A.). Lei ci ha insegnato tantissimo. Invece quando ci siamo trasferite a Novogorsk ed abbiamo iniziato ad allenarci con la Nazionale russa, ci siamo intese molto in fretta con Vera Nikolaevna Shatalina, sotto la cui guida ci alleniamo anche adesso.
D.A.: Sicuramente anche il lavoro con Irina Aleksandrovna Viner-Usmanova ci ha dato molto. E’ alla televisione che sembra seria e severa, ma nel rapporto con le atlete è disponibile a far vedere e spiegare tutto mille volte. E’ molto saggia. Ma con lei è meglio non discutere (ride).
- Adesso i vostri sogni di quando eravate piccole cominciano a realizzarsi. Il campionato d’Europa si è svolto in modo trionfale, all’ordine del giorno ci sono i Campionati del Mondo in Italia, dove i tifosi aspettano particolarmente le gare delle sorelle Averina. Ma Irina Viner subito dopo il campionato continentale ha dichiarato che per ora non avete garantito la partecipazione al forum mondiale che si svolgerà in agosto. Non è troppo severa?
A.A.: Fino ai campionati del mondo c’è ancora molto tempo, e, cosa principale, molte gare. Il Grand-Prix in Israele, le tappe di Coppa del Mondo di Berlino e di Kazan’. Mia sorella ed io dovremo dimostrare di essere le migliori. E abbiamo un’importante concorrente nella persona di Sasha Soldatova (due volte campionessa del mondo, N.d.A.). Al Grand-Prix e in Coppa del Mondo per la Russia gareggeranno tre atlete, mentre al Campionato del Mondo ne andranno solo due. E Dina ed io desideriamo tantissimo andare in Italia alla fine di agosto.
D.A.: In generale a mia sorella e a me non piace assolutamente separarci. Quando non siamo insieme per noi è una cosa noiosa e insolita. Perfino se ci diamo noia una con l’altra dobbiamo comunque stare vicine!
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Forum-guru (1936 post)

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Amministratore (21411 post)

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Forum-guru (1366 post)

Non vorrei dire una fesseria ma quel video credo proprio sia del 2010/2009, quando ancora si allenavano a Zavolzhye
infatti la palestra é di quella della città, ho visto tanti altri video in cui c'erano loro in quella palestra ed erano anche più piccole, nel 2011 si allenavano già a Novogorsk, in piú nel 2011 la fune non la usavano neanche le Junior e Allieve. Comunque grazie Anita per condividere sempre tutti questi video "reperti" del lontano 2009/2008/2010/2011 eccetera
Ora in fatto di body mi aspetto un nuovo body alla palla sul Blu perché con la canzone vabbè sarebbe in tema HAHA e poi gli sta bene questo colore!
Piace a: GiocosaTheQueen, Sasha
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Affezionato (612 post)

Grazie lotty! In effetti avevo chiesto su un forum Russo per essere sicura dell'anno e mi hanno detto che il video è del 2010. È la stessa coreografia di un'altra gara anche.
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Forum-guru (2189 post)

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Affezionato (327 post)

qualcuno può tradurre per cortesia ?
matchtv.ru/summer/matchtvnews_NI770002_Sestry_Aver...onatu_mira
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Moderatore (7040 post)

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Affezionato (170 post)

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Esperto (941 post)

Penso di si,perchè sia Arina che Dina in gara li hanno sempre
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Forum-guru (3553 post)

Moltissime ginnaste li usano, è anche una questione di abitudine... in fin dei conti se sono anelli lisci che non hanno pendenti, non creano fastidi.. io anche ci ho fatto parecchie gare con gli anelli
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Affezionato (168 post)

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Moderatore (7040 post)

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Affezionato (584 post)

Traduzione dell’intervista di Nina Shumilova a Larisa Belova, allenatrice della squadra della Regione di Nizhny Novgorod, prima allenatrice delle sorelle Averina nonché mamma dell’olimpionica di Sidney Irina Belova (pubblicata su Patrioty Nizhnego lo scorso giugno).
Larisa Belova: “Per la mia nipotina le Averina sono sempre state un esempio”
- Larisa Viktorovna, la ginnastica ritmica di Nizhny Novgorod tradizionalmente forniva alla Nazionale russa atlete per il collettivo. Come è successo che Dina e Arina Averina sono riuscite a fare talmente tanto bene negli esercizi individuali da diventare leader fra le ginnaste russe?
- Dina e Arina sono arrivate in palestra a quattro anni. Abbiamo lavorato a Zavolzhye nove anni, prima che loro andassero a Mosca. Di solito le giovani atlete promettenti continuano ad allenarsi alla scuola di preparazione olimpica, ma questo è stato un caso particolare. L’allenatrice responsabile della rappresentativa della Regione di Nizhny Novgorod, Natalia Borisovna Tishina, mi ricordo che disse: “Larisa Viktorovna, tu sei abituata a lavorare con loro individualmente ma io, per continuare un lavoro del genere dovrei lasciare tutte le altre. Quindi manda le ragazze a Mosca”…
In quel momento Dina e Arina Averina avevano conquistato il primo posto e vinto altre medaglie ai Campionati Russi ed erano entrate nella Nazionale. Non si può semplicemente passare “così” dei membri della squadra ad un’altra allenatrice, questo tipo di questioni viene risolto dall’allenatrice responsabile della Nazionale russa Irina Aleksandrovna Viner. Allora hanno invitato le ragazze e me per la prima volta agli stage in Croazia (proprio in quel periodo Dina e Arina compivano 13 anni). Dopo questo ho dato Dina e Arina all’allenatrice Vera Nikolaevna Shatalina.
- Recentemente le sorelle Averina hanno raccolto un’intera collezione di trofei ai Campionati d’Europa. Secondo lei queste vittorie non faranno perdere la testa a due ragazze diciottenni?
- No, no. Loro sono di per sé molto umili. Delle vere lavoratrici, ragazzine come ormai probabilmente non ce ne sono più. Con loro in palestra facevamo ogni giorno due allenamenti, ma succedeva che quando non riusciva qualcosa alle ragazze ne facessimo un terzo, che potevo mettere alle dieci di sera! Adesso ho molte ragazzine che si allenano con me: se proponessi loro i carichi di lavoro che avevano Dina e Arina cadrebbero subito svenute e non si alzerebbero più (sorride). Invece le sorelle Averina eseguivano tutto questo e non si lamentavano mai. In più sono così minuziose, tengono tutto in perfetto ordine.
- Si può definire nella ginnastica ritmica questo ciclo olimpico il quadriennio delle sorelle Averina?
- Prima delle Olimpiadi di Rio Irina Aleksandrovna Viner ha detto loro: “Il prossimo ciclo olimpico sarà il vostro”. Io lo spero, ma ho paura a dire così. Ho davanti agli occhi l’esempio di un’altra ginnasta di Nizhny Novgorod, Natalia Pichuzhkina, che all’inizio lavorava come individualista, fra l’altro con Natalia Borisovna Tishina. Poi Natasha è stata spostata al collettivo. E’ finita che letteralmente sei mesi prima delle Olimpiadi la Pichuzhkina si è infortunata al ginocchio e non è andata ai Giochi di Londra 2012…
Nello sport agonistico è difficile fare previsioni su come si evolverà la carriera di un atleta. Spero che una delle sorelle, quella che sarà la più forte, entrerà nella squadra olimpica. Ma, sinceramente, vorrei che andassero alle Olimpiadi insieme, lo meritano per il loro impegno.
- Lei ha menzionato sua nipote Kristina Teliatnikova, che anche si è messa in luce ai Campionati Europei, ma negli esercizi di gruppo. E’ possibile che segua le orme della mamma?
- Fino a poco tempo fa Kristina gareggiava come individualista, è stata medaglia d’argento ai campionati russi, è arrivata seconda alle “Speranze della Russia”, terza al “Giovane ginnasta”. Per questo, sei mesi prima dei Campionati Europei 2017 le allenatrici della Nazionale hanno iniziato a formare la squadra giovanile per gli esercizi di gruppo sulla base dei risultati individuali ed hanno invitato al collegiale anche lei.
Se la mia nipotina in seguito gareggerà nel collettivo è una questione aperta. La squadra russa, composta da ginnaste del 2002 e 2003 ai Campionati d’Europa di Budapest ha dato buoni risultati. Ma le master nel collettivo cominciano a lavorare a partire dai 15-16 anni e nel prossimo anno e mezzo Kristina dovrà tornare ad allenarsi come individualista.
- Secondo lei, come modo di gareggiare Kristina somiglia ad Irina?
- La somiglianza esteriore indubbiamente c’è, anche i geni si sono trasmessi. Nonostante ciò mi sembra che di carattere siano diverse. Ira aveva iniziato a praticare la danza classica ed è arrivata alla ginnastica a cinque anni. Kristina a due anni lanciava le clavette, a tre le tirava alla bisnonna (mia mamma) e lei le prendeva. Da piccola passava tutto il tempo in palestra e ha partecipato alle prime gare a tre anni e quattro mesi!
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Affezionato (584 post)

Traduzione articolo pubblicato su Nizhegorosdskie Novosti il 04.10.2017
Presso il Cremlino di Nizhny Novgorod si è svolto l’incontro fra il Vice Governatore della Regione di Nizhny Novgorod Dmitrii Svatkovskyi e la campionessa del mondo di ginnastica ritmica Dina Averina. All’incontro hanno partecipato anche la prima allenatrice delle sorelle Averina, l’allenatrice emerita della Russia di ginnastica ritmica Larisa Belova e la Vice presidente della Federazione di ginnastica ritmica della Regione di Nizhny Novgorod Natalia Tishina.
Come ha sottolineato il Vice Governatore, le ginnaste di Nizhny Novgorod conquistano medaglie d’oro da cinque Olimpiadi di seguito. “E’ il nostro sport più ricco dal punto di vista delle medaglie grazie alla scuola creata nella Regione, al lavoro dello staff tecnico, a Natalia Tishina e al lavoro delle atlete stesse. E’ importante che l’esempio delle sorelle Averina porti alla ginnastica ritmica altre bambine” ha detto Svatkovskyi.
Dina Averina è arrivata all’incontro con tutte le medaglie conquistate insieme alla sorella ai Campionati del Mondo, in totale dieci medaglie delle quali cinque d’oro. “Tutto quello che noi vinciamo va nel “forziere” della nostra famiglia. Mia sorella ed io ci sosteniamo sempre e non ci aspettavamo un tale trionfo ai Campionati del Mondo. La stagione è finita, prepareremo un nuovo programma, ci alleneremo e cercheremo di continuare a stupire nel futuro” ha detto Dina.
Secondo le parole di Natalia Tishina, “le medaglie e le vittorie sono la conseguenza del grande lavoro delle sorelle Averina”: “le ragazze hanno lavorato 25 ore al giorno, arrivando in palestra per prime e uscendone per ultime, da qui viene questo risultato”.
La prima allenatrice delle Averina, Larisa Belova, ha raccontato che le bambine hanno cominciato ad allenarsi all’età di quattro anni nel Palazzo dello Sport di Zabolzhye: “Dopo tre-quattro anni abbiamo capito che le sorelle avevano un grande talento, che hanno rafforzato con la laboriosità. Talvolta effettuavano tre allenamenti al giorno”.
Secondo i dati della sezione regionale del Ministero dello Sport attualmente un terzo (il 33,4%) degli abitanti della regione pratica regolarmente educazione fisica e sport. Dieci anni fa questo indicatore era pari all’8,4%.
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Affezionato (327 post)

frase molto interessante:
Prima delle Olimpiadi di Rio Irina Aleksandrovna Viner ha detto loro: “Il prossimo ciclo olimpico sarà il vostro”
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