Ha anche detto che una volta non c'erano uno psicologo e un nutrizionista in squadra (le ragazze facevano solo una visita annuale al CONI), invece verso la fine del 2019 entrambe le figure sono state inserite all'interno dello staff che segue la Nazionale.

Nel male, questa cosa mi fa molto piacere: è giusto che siano seguite.
Per altro se non sbaglio credo che nel l’artistica (o almeno stando a quello scritto da Villa nel box di domande di instagram) siano seguite da un nutrizionista da più tempo: ricordo che a Pechino 2008 la stessa Ferrari è un’altra compagna (non ricordo chi) erano in una fase difficile a causa di un’alimentazione troppo resteittiva

In realtà la stessa Anna ha detto che l'abbandono è principalmente collegato al disturbo, ma non che il disturbo è stato causato dall'attività sportiva. D'altronde (come hanno detto anche durante la diretta) i disturbi del comportamento alimentare sono diffusi sia tra chi fa sport sia tra chi non lo fa: sono espressione di un disagio molto più profondo e soggettivo.

Ecco, in mano ad una persona meno equilibrata questa poteva essere un'occasione per far volare gli stracci, e invece Basta si è dimostrata matura, posata ed attenta al messaggio che veicolava: ha parlato della sua esperienza facendo più attenzione agli insegnamenti che le giovanissime potevano trarre dall'ascolto, piuttosto che alla soddisfazione personale di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Complimenti.

Curiosità: cosa fa ora nella vita? Studia? Allena?

Non lo possiamo sapere ma forse perchè non c'erano sassolini da togliere dalle scarpe?
Vero che nelle ginnastiche (le metto dentro tutte le sezioni) spesso vi sono malgestioni di questo aspetto ma non avviene sempre e a volte la fragilità, sotto questo punto di vista, di una ginnasta è indipendente dallo sport che fa ma è una caratteristica personale che viene solo esasperata dall'agonismo.
Non voglio per forza difendere federazioni ecc ma solo dire che a volte anche con tutte le attenzioni del mondo questi disordini alimentari si verificano lo stesso, sono delle vere e proprie malattie mentali, questo è sempre bene ricordarselo.

Curiosità: cosa fa ora nella vita? Studia? Allena?

Anna allena alla Pontevecchio e fa vari stage in giro per l'Italia, ha detto che le piace davvero tanto allenare e che è possibile contattarla per qualsiasi occasione. Inoltre, fa degli spettacoli con l'Aeronautica e sta cercando di entrare all'università (non ha detto quale per scaramanzia )

Diciamo che ha chiarito all'inizio che nella ritmica sono richiesti determinati requisiti fisici e il modo in cui si presta attenzione a questo nella squadra PER LA SUA ESPERIENZA PERSONALE è stato vissuto male e l'ha portata ad avere comportamenti alimentari scorretti.
Sicuramente c'è una componente personale alla base che è stata esasperata dallo sport.
È positivo che oggi ci siano queste figure professionali, in particolare lei ha sottolineato come è importante che queste figure adulte affianchino gli allenatori nella gestione di quelle che alla fine sono solo delle adolescenti.

Non volevo aprire ennesima polemica infondata, ma nel mondo della sicurezza del lavoro ad esempio gli incidenti e le malattie professionali NON sono contemplati. Se capitano, vuol dire che non é stato valutato con sufficiente accuratezza il rischio che potessero accadere. E il datore di lavoro paga.
Sto analizzando la vicenda un po’ con lo stesso taglio, so che é non completamente pertinente ma é una chiave di lettura.

L’attivita Sportiva dovrebbe lasciarti uno sportivo a fine carriera... solo più vecchio, non con patologie acute o croniche, come qualsiasi lavoro.

Mia opinione del mondo dei sogni

"Non esistono sportivi professionisti sani"
Amina Zaripova

Ettore perdonami ma non condivido.
Se non ricordo male la Zaripova disse quella frase a Mamun che lamentava un dolore al piede, qui si parla di salute mentale che ha ripercussioni sul fisico e ha portato al ritiro precoce di una atleta di grandissimo livello.
Inevitabilmente lo sport ad alti livelli lascia tracce sul fisico, ma qui credo che si tratti di un problema un po' più profondo che ha avuto ripercussioni anche sulla vita personale di Anna (lei ha detto che si sentiva a disagio con le altre persone, evitava di guardarsi anche di sfuggita allo specchio, ecc..).
Mi fa molto piacere per questo sapere che le ragazze sono seguite da persone competenti che sappiano cogliere i segnali di disagio e soprattutto essere un ponte tra ginnaste e allenatori.

Ho visto ieri sera l'intervista e sono rimasta impressionata dalla lucidità, sensibilità e maturità delle sue parole. La ammiro tantissimo. Questa intervista dovrebbe essere trasmessa nelle scuole e nelle palestre.

Grazie Anna

finalmente ho visto l'intervista in prima persona, anche io sono rimasta davvero colpita da Anna.

Devo dire che le sue parole mi hanno fatto riflettere, ammetto che mi aspettavo una intervista diversa.

Una cosa mi ha colpito, magari ha colpito anche voi. Se ho ben capito, perchè non mi pare sia stato detto espressamente, il problema di Anna era una oggettiva difficoltà a mantenere il peso forma imposto dalla ritmica - cioè, la sua non era una fissazione, ma una difficoltà a mantenere un certo peso che evidentemente per lei non era fisiologico ma era solo un numero (infatti ha detto di essere andata da un nutrizionista, che le ha dato un piano nutrizionale adatto a lei, ma lei "non ha visto risultati" e quindi ha continuato nel suo "loop", per usare le sue parole).

Cioè normalmente uno si aspetta che il "successo", la "guarigione" sia: ok, ho adottato una dieta corretta, ho analizzato le mie fissaizoni e quindi ho ricominciato a fare quello che facevo prima.

Invece Anna ha proprio detto: "sono stata meglio quando da sola ho deciso di lasciare la squadra". Cioè, non è stato un ripiego, Anna è stata in grado di capire che una cosa per lei importantissima e amatissima la stava anche distruggendo, e quando ha avuto il coraggio di scegliere... ha iniziato a stare veramente meglio.

La differenza sta proprio in queste sfumature, e anche l'importanza del messaggio che ha portato Anna, che - permettetemi . ha mostrato una non comune intelligenza e lucidità.

E infatti ha anche detto: come consiglio a genitori e allenatori, preparate i vostri figli a essere consapevoli che ci sono le sconfitte e che non sempre tutto va secondo i piani e non tutto può essere controllato, preparateli alla necessità di cambiare rotta e ricominciare perchè, mi permetto di aggiungere, il divenire è la condizione necessaria dell'Essere (ci insegnava eraclito migliaia di anni fa).

Non lo possiamo sapere ma forse perchè non c'erano sassolini da togliere dalle scarpe?
Vero che nelle ginnastiche (le metto dentro tutte le sezioni) spesso vi sono malgestioni di questo aspetto ma non avviene sempre e a volte la fragilità, sotto questo punto di vista, di una ginnasta è indipendente dallo sport che fa ma è una caratteristica personale che viene solo esasperata dall'agonismo.
Non voglio per forza difendere federazioni ecc ma solo dire che a volte anche con tutte le attenzioni del mondo questi disordini alimentari si verificano lo stesso, sono delle vere e proprie malattie mentali, questo è sempre bene ricordarselo.

Io invece credo che dei sassolini da togliere ce ne fossero, ma Anna ha avuto l'intelligenza di farli emergere senza puntare il dito espressamente contro nessuno.

Anna è sempre stata una fuoriclasse, sia in pedana che fuori, e ancora una volta l'ha dimostrato.

Sono d'accordo con Ettore invece, Anna ha saputo utilizzare la sua esperienza purtroppo difficile affinché non si ripetano in futuro gli errori fatti con lei.
Io ho seguito la diretta e, come è stato ribadito nei commenti che purtroppo non si vedono nella registrazione, pesare le ginnaste tutti i giorni è, oltre che sbagliato, anche non sano (mentalmente soprattutto aggiungo io).

Inoltre, come Anna stessa ha detto, lei non ha mai avuto problemi di peso, quindi credo che questa ossessione gliel'abbiano anche inculcata e, per esperienza anche personale, meno mangi, meno fai lavorare il tuo metabolismo. Forse per lei è stato così: diminuire troppo il mangiare le ha addormentato il metabolismo e ha fatto sì poi, che per qualunque piccola cosa il suo peso variasse.

Speriamo che la Federazione stia più attenta in futuro e che faccia sì che figure come nutrizionista e psicologo siano sempre presenti a questi livelli.

Ad ogni modo, la Squadra è stupenda, ma a me Anna manca tantissimo, per come era in pedana, per la sua precisione durante gli esercizi e per quello che ti lasciava addosso... lei la pedana la mangiava!

Anche a me la presenza di Anna manca tantissimo... la squadra è bellissima ma lei , e mi permetto di dire anche cicconcelli, rappresentavano per me quel valore aggiunto che rendeva più prezioso il team.. contenta che ora stia bene e sia serena.

Purtroppo non riesco più a trovarlo su youtube, ma avevo c'era un video delle Farfalle del 2009/10 che mostravano parte della loro giornata. L'arrivo in palestra, il cambio, un breve riscaldamento, il saluto e poi c'era la pesa delle ginnaste. Tutte in fila per pesarsi. Maccarani rassicurava che le ragazze non avessero problemi alimentari.
Poi mostravano Pasinetti e Falca che applicavano delle fasciature ad alcune ginnaste.

Ah si ho presente quel video, chissà che cos era

Questo credo sia abbastanza agghiacciante. Se si vuole tenere sotto controllo il peso per ragioni valide, che lo faccia un medico o un professionista della materia, non un allenatore e non in pubblica piazza

è una pratica comune.....da sempre...non solo in nazionale.....quando gareggiavo venivo pesata ogni giorno e se prendevo anche solo 100g dovevo fare 10 giri di pedana di corsa ed altri esercizi.....per questo mi sono ammalata di anoressia.....da 42kgx1,57 cm mi costrinsero ad arrivare a 36 kg in 2 mesi o la mia allenatrice non mi faceva gareggiare......a 16 anni ho avuto un infarto e ho chiuso la carriera agonostica......era il 2001.....

Scusate l'OT ma Hope84 queste sono cose che davvero non vorrei leggere, mi dispiace tantissimo e spero tu ora stia bene.